Le articolazioni Temporo mandibolari sono essenzialmente due strutture che si trovano sui lati del viso e che collegano le ossa temporali del cranio con la parte inferiore, ovvero la mandibola.
Queste articolazioni sono composte da muscoli, cartilagine, legamenti e tendini che supportano i movimenti della mandibola e della mascella.
Quando questo movimento non avviene nella maniera corretta si creano problematiche durate la masticazione e in generale la salute del paziente viene compromessa.
Staticamente questa problematica colpisce maggiormente le donne dall’età compresa tra i 40 e i 50 anni e quelle appena sopra ai 20 anni.
Questo disturbo viene chiamato con l’acronimo ATM ovvero Articolazione Temporo Mandibolare, è necessario mettere in chiaro che questa problematica è piuttosto comune e non deve essere fonte di preoccupazioni in quanto nella maggior parte dei pazienti colpiti risulta essere un fastidio occasionale.
Ma come comportarsi quando questo disturbo appare ce lo spiega la Domus Medica casa di cura privata specializzata nella cura del disturbo della disfunzione mandibolare a San Marino!
Disturbo temporo mandibolare: la prognosi
La prognosi è differente in base alla gravità della patologia, la risoluzione avviene nel momento in cui il sistema e l’articolazione temporo-mandibolare viene ripristinata in una situazione tale da poter essere ottimale e riuscire quindi a recuperare le funzioni originali.
Disturbo temporo mandibolare: i Sintomi
I sintomi che fanno pensare ad un disturbo temporo mandibolare si manifestano soprattutto durante la masticazione solitamente con un rumore anomalo prodotto dalle articolazioni e che successivamente può addirittura interessare le aree del collo e delle braccia producendo delle contratture o in alcuni casi sensazione di vertigini.
Il sintomo più “grave” è l’impossibilità di aprire completamente la bocca.
Disturbo temporo mandibolare: la diagnosi
La prima diagnosi avviene tramite l’utilizzo di un primo esame che serve per analizzare il caso e il paziente, successivamente quando si ha un quadro completo si procede con esami più precisi utilizzando strumenti ultratecnologici per confermare la disfunzione temporo mandibolare.
Per misurare il bilanciamento muscolare e i suoi movimenti è necessario svolgere altri due importi esami che sono: l’elettromiografia e la kinesiografia.
Durante la visita di controllo lo specialista controllerà la presenza nelle articolazioni di “schiocchi” o di dolori muscolari, questa visita avviene tramite il movimento di chiusura e apertura della bocca.
Dolore temporo mandibolare le principali cause
Le cause che portano ad una disfunzione della mandibola è da ricercare nei problemi articolari, contratture muscolari e problemi psicologici.
Queste problematiche implicano una riduzione della movimentazione della mandibola, problemi di malocclusione, bruxismo, tensione muscolate e ipermobilità.
Dolore temporo mandibolare i Trattamenti da seguire
Per rimediare alla disfunzione mandibolare lo specialista dovrà prescrivere una terapia a base di medicinali in grado di ridurre l’infiammazione e miorilassanti.
In casi specifici sarà utile anche fare delle sedute di fisioterapia con il supporto di ultrasuoni e terapia psicologica per gestire al meglio lo stress.
Nelle situazioni in cui il dolore temporo mandibolare presenti una dislocazione sarà necessario correggere la problematica con l’utilizzo di placche in grado di proteggere la dentatura e nei casi più gravi bisogna agire con una operazione chirurgica. I pazienti che hanno subito questi trattamenti vedono risultati immediati solo i casi più gravi hanno bisogno di maggiore tempo per una guarigione completa.
Disfunzione ATM: a chi mi devo rivolgere?
Gli specialisti che si occupano della cura dei disturbi tempo mandibolari sono il Gnatologo che per definizione che si occupa dell’occlusione, in grado di poter realizzare tutte le manovre per la risoluzione dei problemi legati alla disfunzione ATM.
Il fisioterapista e nei casi più gravi dove è necessaria un’operazione chirurgica sarà necessario interfacciarsi ad un chirurgo “maxilo-facciale”.